Mi è capitato di sentire una persona che parlava orgogliosamente della propria attività professionale. "Io sono brava", "Io sono la migliore", "Io ho successo", "Io riesco meglio degli altri"... "Io! Io! Io!...".
Dal punto di vista umano questo orgoglio può essere positivo, perchè indica la passione con cui la persona svolge il proprio lavoro.
Sul piano spirituale invece questo stesso orgoglio è un ostacolo perchè è l'ego che esalta se stesso, che si auto-celebra, che si assume il pieno merito del successo ottenuto.
Questo tipo di orgoglio non esiste in natura. L'ape non si autocelebra quando raggiunge il fiore, così come l'albero non si prende i meriti di aver prodotto i frutti. Tutto avviene semplicemente in armonia con la vita stessa.
L'ego che si autocelebra è uno schiaffo. E' l'ergersi sopra la vita stessa prendendosi il merito di qualcosa che è avvenuto grazie ad essa.
La qualità spirituale opposta all'orgoglio è l'umiltà. Umile è colui che sa porsi in secondo piano rispetto alla vita. Umiltà non è falsa modestia. Quest'ultima è orgoglio mascherato, quando l'umile sa che tutto avviene attraverso la vita e che egli semplicemente partecipa ad essa. L'umile quando si guarda allo specchio vede se stesso, così com'è, mentre l'orgoglioso vede qualcosa che non esiste, un'immagine mentale di grandiosità che è destinata a dissolversi come una nuvola al sole.
Ecco una bella storia:
Un discepolo riponeva nel suo maestro una fiducia così totale da essere in grado, dopo aver pronunciato il nome del maestro, di attraversare a piedi il corso di un fiume camminando sulla superficie dell'acqua.
Il maestro, informato, venne ad assistere a questo prodigio, che si realizzò sotto i suoi occhi.
Si disse: "Come devo essere santo e potente perchè il mio nome abbia un tale potere!"
Si lanciò a sua volta sul fiume gridando: "Io! Io!"
E annegò.
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