Questa richiesta così diretta è meravigliosa. Ci dà accesso ad un mondo interiore raramente raggiungibile.
Chi siamo? Non ce lo chiediamo mai ed è per questo che rimane inaccessibile.
Il linguaggio ha un potere enorme nel darci accesso o meno a determinate esperienze. Nel momento in cui mi chiedo: "Io chi sono?" emergono risposte che, anche se non vere, danno il via ad un processo interiore di consapevolezza e di chiarezza. E' come pulire un vetro che diventa sempre più limpido, così la consapevolezza si ripulisce dalle false immagini della mente e riscopre la sua vera natura.
Chi sono Io? diventa più diretto ed efficace se posto come richiesta da parte di un'altra persona. "Dimmi chi sei tu" colpisce dritto al cuore, non lascia spazio alla mente per ragionare, conduce al silenzio e all'introspezione.
Immaginate qualcuno di fronte a voi che vi dice: "Dimmi chi sei tu". Rimanete inizialmente frastornati perchè la richiesta è troppo diretta, non permette divagazioni mentali. Vi riprendete e allora qualcosa di nuovo inizia ad emergere da voi. E' la consapevolezza di chi siete. Dapprima potrà essere confusa ed imprecisa, ma se proseguite si chiarisce sempre più. La cosa più stupefacente è che più diventa chiara, meno parole ci sono per descriverla. Paradossalmente, il linguaggio diviene incapace di descrivere l'esperienza. Ciò però non toglie nulla a quanto state vivendo. La verità di voi non ha bisogno del linguaggio. La verità è vera e basta a se stessa.
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