Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

27 marzo 2013

Continua a cercare te stesso

La mente è come un bambino curioso di tutto che si distrare in continuazione e non fa ciò che dovrebbe fare.
L'uomo è alla ricerca di se stesso. Questa è una spinta evolutiva innata che si ripropone in ogni tempo e in ogni luogo.
Però la mente è curiosa, vuole conoscere, vuole sapere, e si perde in mille rivoli.
La conoscenza è una trappola pericolosa perchè è come un labirinto in cui perdersi.
Non dovremmo allora conoscere? Dovremmo rimanere ignoranti come l'uomo primitivo? No, ma prima dovremmo conoscere noi stessi. Poi tutto il resto.
Senza sapere chi siamo, il resto è conoscenza teorica e frammentata, puro gioco dell'intelletto senza una reale utilità. 
La mente curiosa ama disquisire sui massimi sistemi, ma occorre riportarla all'essenziale, alla prima conoscenza da cui tutto deriva. Chi siamo noi? E bisogna rimanere su questa domanda fin quando avremo la risposta, fin quando conosceremo noi stessi. A quel punto, la maggior parte delle altre domande si spegnerà perchè l'unico vero interesse dell'uomo è conoscere se stesso.

26 marzo 2013

Vedi innanzi tutto te stesso e quindi vedrai l'intero mondo come il Sé

A noi appare un mondo esterno oggettivo, reale, solido. Ma questo mondo quando dormiano non c'è. E non c'è perchè in verità non esiste. E' una costruzione del sistema nervoso sulla base di ciò che percepiscono i sensi.
Là fuori c'è un campo di energia infinito e i sensi raccolgono solo una infinitesima parte di esso, e con questi dati il cervello costruisce un mondo che appare reale ma che in realtà è solo un costrutto.

Se il mondo non è reale, ancora meno lo saranno le idee che abbiamo di esso.
La vita, il dolore, l'amore, la giustizia... sono tutte idee, opinioni, che differiscono secondo la natura dell'individuo e secondo le circostanze.
Cosa è giusto? Cosa è buono? Sono idee e nient'altro. Si basano sulla nostra convinzione che ci sia un mondo esterno e che noi siamo in esso.
Ma nel momento in cui volgiamo la nostra attenzione a noi che osserviamo il mondo, esso come entità separata scompare. Se guardiamo dentro di noi, il mondo intero appare come il Sé. Nulla è più separato da noi, nulla è più diverso.Questa diversità era dovuta solo all'apparire dell'Io e dei suoi pensieri. Se rimaniamo in pace in noi stessi, ovunque sarà soltanto pace.

22 marzo 2013

L'estasi

Esistono momenti in cui trascendiamo lo spazio e il tempo, e superiamo i limiti della mente, giungendo in una dimensione al di fuori dell'esistenza.
Questa esperienza, di squisita rarità, è un  intensissimo rapimento, qualcosa che non trova parole adeguate e che può essere compresa  solo da chi l'ha realmente sperimentata.
L'uomo trascende la sua materiale esistenza ed accede ad un piano spirituale dove rimane assorbito in completa estasi. Veniamo letteralmente presi da qualcosa di superiore che vince ogni nostro controllo o volontà e veniamo condotti ad un piano superiore dove rimaniamo assorbiti in completa assenza di spazio e di tempo.
I religiosi chiamano questa esperienza Unione con Dio, alcuni osano spingersi più in là definendola fare l'amore con Dio ad indicare che la pulsione erotica si esprime sublimandosi nel deliquio dell'afflato spirituale. Sta di fatto che è un'esperienza che trascende l'umano e ci conduce alla nostra divinità.

Qualcosa ci trafigge l'anima e veniamo presi e condotti a quella dimensione spirituale che è la nostra vera natura.
Una volta vissuta non può più essere dimenticata e il mondo materiale da quel momento viene ridimensionato. L'anima anela solo più il ritorno all'Assoluto e nulla la può placare se non l'estasi mistica cercata e ricercata all'infinito.

19 marzo 2013

Afferra l'Io

Questa espressione è un modo di dire. Non è possibile afferrare l'io - chi afferra che cosa?
Però ci indica la direzione. L'io è sfuggente, sempre in secondo piano, distaccato e ad una certa distanza dalla realtà percepita. Come un controllore di volo, osserva ciò che accade e crea ordine e controllo. Finché rimane l'Io, rimane tutta la separazione che percepiamo. Tutto il mondo così come lo conosciamo appare per via dell'Io che si separa e dà un nome ad ogni cosa.
L'io è la sorgente di tutta la separazione e di tutto il dolore che percepiamo. E' il centro della mente, il punto di arrivo delle percezioni e il punto di partenza della soggettività.
Afferrare l'Io significa coglierlo. Esso è in secondo piano ma possiamo rivolgere lì la nostra attenzione ed essere consapevoli di questo io. E' una sensazione precisa di 'me', di io che osservo il mondo. Una volta afferrato occorre tenerlo perchè è sfuggente. E' un continuo addestramento che conduce ad una meta precisa: il suo dissolvimento e la comprensione che l'io e tutta la separazione sono illusori. Allora finalmente giunge la vera pace.

06 marzo 2013

Scopri quell'Io e tutti i tuoi dubbi saranno risolti

Quando si arriva a conoscere l'Io che sta dietro a tutto, si conosce ogni cosa e non resta più nulla da conoscere.
Il mondo appare perchè non si conosce se stessi. In questa non conoscenza appare l'illusione di un mondo percepito, di un percepire e di colui che percepisce.
Le sensazioni che abbiamo si coordinano per darci l'impressione che il mondo sia reale, stabile e coerente, ma questa apparenza stabile è un errore di percezione, un limite grossolano del sistema nervoso che elabora separatamente tutte le informazioni che percepisce.
Quando osserviamo un fiore, colore, dimensione, profumo, movimento e numerose altre informazioni vengono percepite e inviate al cervello attraverso canali separati e paralleli, sono elaborate sempre in modo separato, e solo alla fine vengono riunite per darci una sensazione di coerenza stabile. Il mondo appare perfettamente integro quando è solo un insieme di percezioni parziali e limitate. Come in un sogno se abbiamo sete ci sembra coerente bere e dissetarci, ma in realtà è l'illusorio bere acqua illusoria che calma una sete illusoria, così nel mondo della veglia appare un'Io che sembra reale e che sembra vivere esperienze reali, ma sono illusioni creare dal sistema percettivo. Soggetto, oggetto e percezione sono mere apparenze. Ciò che è reale è solo il Sé indivisibile e totale. L'intero universo è il Sè e una volta conosciuto non c'è più altro da conoscere.

05 marzo 2013

Sei nel mondo, o il mondo è all'interno di te?

Quando si vede il mondo, non si vede se stessi. I sensi ci proiettano fuori e ci fanno credere ad un mondo reale, fisico, ordinato, ma questo mondo è illusorio perchè il prodotto di percezioni sensoriali. 
Chi ci può dire cosa veramente ci sia là fuori? E soprattutto: c'è qualcosa là fuori?
Quando si realizza il Sé il mondo esterno scompare. Non viene più percepito come tale, ma come un tutto indifferenziato, completo, assoluto. Non ci sono distinzioni, né oggetti separati o confini che definiscono cose diverse, come un tavolo o una sedia.
Quando l'uomo non conosce se stesso, quel Sé reale, permanente e onnipresente, appare l'illusione di essere un corpo fisico in un mondo fisico pieno di altri corpi fisici che vivono e che muoiono, ed egli si affanna sotto questa illusione, e si sente prigioniero. Perché? Perchè la sua visione, dimentica del suo stesso Sé, sta dimorando nell'universo esterno, materiale. Ma una volta che avrà realizzato la propria vera natura, conoscerà che non c'è null'altro se non il suo Sé e considererà l'intero universo come Sé.
Non c'è universo senza Sé. Finché l'uomo non vede il Sè che è all'origine di tutto, ma considererà il mondo esterno come realtà permanente, rimarrà prigioniero di questa illusione sensoriale. Ma quando realizzerà il Sè allora sarà libero da ogni confine, limite o condizione.

01 marzo 2013

Il mondo che ci appare è reale?

Secondo la visione generale comune il mondo è una realtà oggettiva governato da leggi di causa-effetto che possono essere fatte risalire ad un singolo atto di creazione, dalla teoria del 'Big Bang' al resoconto biblico della Genesi.
Il mondo è reale perchè così appare ai nostri sensi. Ed appare frammentato, composto da infiniti oggetti diversi e separati. Quando osserviamo un fiore, ogni singola informazione, dal colore, la forma, la consistenza ecc. vengono elaborate separatamente dal cervello e integrate solo in una certa misura. La percezione è quindi limitata e parziale, e possono esserci facili fraintendimenti, come appare da questa immagine.
Ma il mondo è veramente reale? Oppure esso appare solo perchè c'è qualcuno che lo percepisce? Dove va a finire il nostro mondo quando di notte ci addormentiamo? E quando moriamo?
Ad un livello più profondo e spirituale il mondo viene in esistenza simultaneamente con l'apparizione dell'Io, e cessa di esistere con esso. E' un prodotto della mente, un sogno. Un 'Io' immaginario che crea un mondo immaginario.
Non esiste quindi una vera creazione del mondo perchè il mondo, così come lo conosciamo frammentato, non è mai esistito. E' solo una limitata percezione del sistema nervoso e sensoriale.
Ciò che è reale è solo il Sé, o come lo volete chiamare. Il Sé è l'unica immutabile realtà. Una realtà indivisa e totale, omnipervadente. Una realtà che può essere sperimentata andando oltre la percezione mentale e vivendo direttamente ciò che è. Questa è l'Illuminazione, l'esperienza della totalità indivisa, del Sé che è la nostra vera natura. In quel momento il cervello integra tutte le informazioni su un piano superiore non ci sono più separazioni, non c'è differenziazione. Tutto appare come un'unica cosa, un'unica realtà infinita.