L'identificazione con il corpo è molto forte. La impariamo da bambini quando tutti si riferiscono a noi indicando il corpo. e cresciamo convinti di ciò in un mondo dove le persone sono essenzialmente il loro corpo.
Questa identificazione ci lega indissolubilmente alla necessità di sopravvivere. Essa anche crea la sensazione di uno spazio ripartito in tre confini; uno spazio interno solo nostro, uno esterno a breve distanza (con un raggio di circa un metro) dove consideriamo nostri gli oggetti all'interno, mentre se una persona entra in questo spazio la viviamo come una minaccia o un'intimità, ed infine lo spazio esterno, quello distante e che non è nostro.
Il corpo crea il concetto di 'nostro'. Ma cosa è veramente nostro? Nulla, perchè questa identificazione è falsa e illusoria. Come ogni altro essere vivente, dalle piante agli animali, anche il corpo umano deriva da un seme che è stato prodotto a sua volta da un altro corpo, e così via per milioni di anni. Corpi che riproducono altri corpi. Un andare e venire continuo ma illusorio. Visto dalla Terra il Sole sorge e tramonta, ma dal suo punto di vista esso splende continuamente, e non ha percezione alcuna del sorgere e del tramontare. Allo stesso modo, il corpo e tutte le sue manifestazioni sorgono e cessano, sono temporanei e limitati dal tempo, ma ciò che è precedente al corpo è eterno.
3 commenti:
Cosa ci serve questo corpo allora?quale significato dobbiamo attribuirgli?
Io penso (sento) che tutti abbiamo un corpo per permetterci di vivere una vita umana, conquistare la paura di vivere umanamente...elevandoci cosi' spiritualmente.
Angela. S.
sì Angela, concordo. Il corpo, dicono in Oriente, è il tempio di Dio... ciò che io volevo dire era di non identificarsi con esso, ma ciò non significa disprezzarlo o non prendersene cura.
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