Vorrei iniziare l'anno nuovo con questa bellissima storia sul tempo da vivere veramente.
Un turista si fermò, per caso, nei pressi di un grazioso villaggio immerso nella campagna. La sua attenzione fu attirata dal piccolo cimitero: era circondato da un recinto di legno lucido e c'erano tanti alberi, uccelli e fiori incantevoli. Il turista s'incamminò lentamente in mezzo alle lapidi bianche distribuite a casaccio in mezzo agli alberi.
Cominciò a leggere le iscrizioni. La prima: Giovanni Tareg, visse 8 anni, 6 mesi, 2 settimane e 3 giorni. Un bambino così piccolo seppellito in quel luogo...
Incuriosito, l'uomo lesse l'iscrizione sulla pietra a fianco, diceva: Denis Kalib, visse 5 anni, 8 mesi e 3 settimane. Un altro bambino...
Una per una, prese a leggere le lapidi. Recavano tutte iscrizioni simili: un nome e il tempo di vita esatto del defunto, ma la persona che aveva vissuto più a lungo aveva superato a malapena gli undici anni... Si sentì pervadere da un grande dolore, si sedette e scoppiò in lacrime.
Una persona anziana che stava passando rimase a guardarlo piangere in silenzio e poi gli chiese se stesse piangendo per qualche famigliare.
"No, no, nessun famigliare" disse il turista, "ma che cosa succede in questo paese? Che cosa c'è di così terribile da queste parti? Quale orribile maledizione grava su questa gente, per cui tutti muoiono bambini?"
L'anziano sorrise e disse: "Stia sereno. Non esiste nessuna maledizione. Semplicemente qui seguiamo un'antica usanza. Quando un giovane compie quindici anni, i suoi genitori gli regalano un quadernetto, come questo qui che tengo appeso al collo. Ed è tradizione che a partire da quel momento, ogni volta che uno di noi vive intensamente qualcosa apre il quadernetto e annota quanto tempo è durato il momento di intensa e profonda felicità. Si è innamorato... per quanto tempo è durata la grande passione? Una settimana? Due? Tre settimane e mezzo? E poi... l'emozione del primo bacio quanto è durata? Il minuto e mezzo del bacio? Due giorni? Una settimana? E la gravidanza o la nascita del primo figlio? E il matrimonio degli amici? E il viaggio più desiderato? E l'incontro con il fratello che ritorna da un paese lontano? Per quanto tempo è durato il piacere di queste situazioni? Ore? Giorni? E così continuiamo ad annotare sul quadernetto ciascun momento in cui assaporiamo il piacere dell'essere... ciascun momento.
Quando qualcuno muore, è nostra abitudine aprire il suo quadernetto e sommare il tempo in cui ha assaporato una soddisfazione piena e perfetta per scriverlo sulla sua tomba, perchè secondo noi quello è l'unico, vero tempo vissuto".
2 commenti:
salve,mi chiamo Roberta,ho letto questa storia triste,si triste,è il sentimento che ho provato.
è il sentimento che provo per me,nella mia vita stà andando tutto a rotoli ed invece di pensare alle cose belle che posso o comunque ho,non faccio altro che aspettare il mpmento in cui tutto quello che mi sta succedendo mi cadrà addosso come un macigno.
Buon giorno Roberta, comprendo ciò che scrivi e che vivi. Hai bisogno di ritrovare te stessa. Ti sei perduta e non trovi più il senso, la direzione. Da sola non è facile ma puoi provarci. Inizia con il chiederti "Chi sono Io?" e non cercare la risposta, ma lascia solo risuonare la domanda. Emergeranno tante cose, di te e della tua vita, e tu lasciale andare, respirando a pieni polmoni. Piano piano la nebbia si dissolverà ed inizierai a vedere una direzione.
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