Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

20 dicembre 2011

Non conoscere

L'uomo è fiero della propria conoscenza. La considera una conquista, un segno del progresso evolutivo in atto. La scienza ha piano piano smantellato il mondo antico di credenze facendo uscire l'uomo dal suo giardino d'infanzia, dal suo sogno ad occhi aperti. E' come se ci avesse svelato che Babbo Natale non esiste, ed ora siamo tutti consapevoli della verità.
Ma di quale verità?
Lo studio del cervello umano ha dimostrato che la coscienza è un prodotto del sistema nervoso, che il libero arbitrio in realtà non esiste, che in fin dei conti il mistero uomo si esplica a livello di neuroni e di neurotrasmettitori.
Tutto vero ma manca il dato fondamentale: noi non siamo il nostro cervello. Il mistero uomo si svolge su un altro piano, un piano di non conoscenza, di esperienza pura e diretta.
Per conoscere occorre un conoscitore e un oggetto da conoscere, ma se entrambi sono solo nomi, concetti, scompare anche il processo del conoscere e rimane l'esperienza pura dell'essere.
Tutta la conoscenza è soltanto un insieme di dati raccolti dall'esterno, da un'osservazione empirica che presuppone un osservatore che però non viene mai studiato, mai conosciuto. Lo si dà per scontato e si rivolge la conoscenza all'esterno.
Quando invece cominciamo a voler conoscere questo osservatore avviene una cosa meravigliosa: la conoscenza scompare e rimane l'esperienza, un'esperienza totale, non divisibile, non traducibile in parole. Pieni di stupore semplicemente siamo, come di fronte ad un tramonto o ad un bacio d'amore, dove non si pone la questione di dimostrare scientificamente l'evento.
La mente è assetata di conoscenza e non c'è fine a questo suo bisogno, ma ogni conoscenza concettuale ci porta più distante da noi stessi, dalla verità di chi siamo.
Anassagora (499-428 A.C.) disse: "All'inizio tutte le cose erano insieme, poi venne la mente e le dispose in ordine".

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