Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

09 dicembre 2011

La coscienza cosciente di se stessa

Al mattino appena svegli, emergendo dal sonno profondo fino alla veglia, la prima sensazione che appare è che siamo. Da quel momento ogni altra percezione viene riconosciuta ed organizzata interiormente. Un suono, un profumo, una sensazione tattile... tutto viene registrato e riconosciuto. Prima di quel momento, lo stesso suono non veniva nemmeno percepito. Ora entra a far parte di noi, del nostro mondo interiore.
Poi giungono i pensieri "Io sono...". Inizia la mente riflessiva e razionale che pensa: "Io sono stanco, non ho voglia di alzarmi, mi aspetta una giornata impegnativa" ecc.
Per ultimo arrivano le azioni, che sono il frutto di quei pensieri, che a loro volta sono determinati dalla coscienza "Io sono".
Cosa c'era prima? Nella coscienza, la coscienza è conscia di se stessa, ma nello stato precedente al sorgere della coscienza, chi c'è e con quale strumento si può essere consci? In quello stato non c'è nessuno ad essere coscio. Non ci sono identità individuali, ma solo la manifestazione totale. In quello stato che non è macchiato da nulla, non c'è condizionamento; non c'è forma né disegno. Sì è liberi dalla coscienza "Io sono", dalla mente e dal corpo. E' uno stato di non-conoscere, uno stato totale, completo, perfetto.
Nel nostro stato ordinario di coscienza, ogni cosa è imperfetta, non è mai completa, ed è per questo che ci affanniamo tanto e non siamo mai soddisfatti. Nonostante tutta questa abbondanza, questo stato è incompleto. Cosa manca? Nulla, semmai il problema è cosa c'è in di più. Lo squilibrio è dato da un qualcosa che è in di più e che quindi deve andarsene. E' la coscienza consapevole di se stessa. Questa auto-consapevolezza è superflua, non ha alcuna funzione o utilità in termini assoluti. L'universo intero esiste e si muove senza questa auto-consapevolezza, guidato da una coscienza superiore, un'intelligenza divina che muove tutto con piena consapevolezza. Questa consapevolezza divina siamo noi, non è qualcosa di esterno, e per divenirne consapevoli il punto di partenza è proprio la coscienza individuale, quella goccia d'oceano che deve tornare nel suo essere naturale.
Il punto finale, l'estinzione della coscienza individuale, è il punto di inizio, da dove partire, come in un cerchio.

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