Una goccia si sente separata e diversa dal resto dell'acqua? E una foglia rispetto all'albero? Noi immergiamo un minuscolo bicchiere nel mare e dopo averlo riempito diciamo: "Questo sono Io". Tutto ciò è chiaramente un'illusione che nasce dalla mente che ha bisogno di separare la foglia dall'albero, l'albero dal suolo, il suolo dagli strati profondi, e così via. Un torrente diventa un fiume, ma dov'è la linea di demarcazione? Cosa distingue una tazza da una tazzina? Quand'è che l'erba diviene fieno? Non esiste una divisione assoluta, ma solo l'esigenza della mente di separare, catalogare, distinguere. Anche nel microcosmo di una cellula, dividiamo in continuazione fino a raggiungere dimensioni minime inimmaginabili.
Anassagora (499-428 A.C.) disse: "Tutte le cose erano insieme; poi venne la mente e le dispose in ordine".
Dove ci conduce questa continua separazione? Sempre più lontano gli uni dagli altri. Le distanze interiori diventano sempre più grandi, e con esse l'incomprensione, la confusione, la paura. Sì, la paura del diverso, che ci spinge a combatterlo, a reprimerlo, a vincerlo.
Se ci sentissimo tutti un'unica cosa, chi combatteremmo? Da chi ci difenderemmo? La goccia vive pacifica nel suo essere acqua, come la foglia il suo albero. E l'uomo? L'uomo può vivere il Tutto, senza distinzioni o separazioni. Questo è il dono che l'evoluzione ci ha fatto. Ha lavorato milioni di anni per portarlo sino a noi, ed è tempo che lo accogliamo con gratitudine.
2 commenti:
Grazie Giacomo, di inviarci i tuoi pensieri, è bello riceverli.
Questo mi ha colpito particolarmente.
Un abbraccio, Elisabetta
Grazie anche a te perchè segui questo blog. Ciò che scrivo viene dalla relazione che abbiamo tutti noi.
Posta un commento