Ogni cosa che nasce è destinata a morire. La Vita anima la materia inerme, la rende viva; rimane in essa per un certo tempo e poi la lascia, ed essa ritorna inanimata, morta.
Chi siamo noi? Siamo questa Vita o siamo ciò che la vita anima?
Quando ci identifichiamo con il corpo, diventiamo ciò che è animato dalla vita, e acquistiamo così un tempo limitato e uno spazio fisico molto ridotto.
Se siamo questo piccolo e fragile corpo, come ci sentiamo di fronte alla grandezza dell'universo? Come si sente la formica di fronte ad un uomo. Ha paura.
Quando la coscienza infinita si limita dentro un corpo, ne assume tutte le fragilità e le debolezze. Le paure sono l'espressione di queste debolezze. Abbiamo paura perchè ci sentiamo piccoli. Se vengono a mancare il cibo, il denaro, gli affetti, veniamo presi da paure sempre più forti. Dimentichiamo che queste paure sono del corpo/mente, sono il prodotto della chimica del corpo. Noi siamo al di là di tutto ciò. Noi siamo la Vita che anima la materia, senza nascita e senza morte. La nascita non ci ha dato o aggiunto nulla, e la morte non può portarci via nulla. Con la morte scompare solo ciò che è nato, ma in che modo noi - che siamo al di là - ne siamo affetti?
Solo ciò che nasce muore, e ciò che nasce è il senso di sé, dell'esistere, e questo cesserà quando la vita lascerà il corpo. Allora iniziamo già da ora questo processo, lasciando andare piano piano questo senso di sé, di esserci, per realizzare che non abbiamo nulla a che fare con questo stato temporaneo. L'eternità ci attende.
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