Man mano che la meditazione prosegue e diviene più profonda accade un graduale dissolvimento dell'Io.
Le prime folgoranti esperienze di illuminazione - dove la persona scopre l'illusorietà e la limitatezza del suo piccolo io - lasciano il posto ad un lavoro più maturo, sempre meno appariscente ma più serio, dove l'io gradualmente si dissolve in un nulla, un vuoto totale che è la propria vera natura.
Questo fa paura. L'io teme e resiste alla propria fine. Per questo molti si fermano prima, alle esperienze folgoranti, mentre pochi hanno la maturità e il coraggio di andare avanti ed iniziare questo processo profondo di purificazione e di dissolvimento.
La paura più profonda è quella di non esserci più, di morire, di vedere crollare il proprio mondo. Questo vuoto atterrisce e spaventa oltre misura l'Io che ha nella sua sopravvivenza e continuazione lo scopo fondamentale e il centro di tutta la sua apparente esistenza.
I percorsi spirituali veri sono sempre stati osteggiati nel corso della storia, e oggi più che mai perchè viviamo in un mondo che fa dell'Io e della sua esaltazione il punto centrale.
Ma è qui che si gioca veramente la maturità di una persona - nella sua capacità di lasciare andare questo io invece che elevarlo oltre misura.
Questo graduale dissolvimento è in realtà un progressivo ritrovarsi nella totalità assoluta dove l'io e la personalità - i vestiti che indossa - non trovano posto, dove tutto appare nella sua reale natura infinita ed illimitata, e dove noi troviamo finalmente pace e silenzio.
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