Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

27 ottobre 2018

Invito dal Cuore

La Vita continua a invitarmi ad aprire il cuore. Io resisto, ma alla fine il cuore si spezza, ogni volta.

Oggi camminavo per la strada e trovo chinata per terra una donna che chiedeva l'elemosina. Avevo fretta e ho proseguito, ma poi mi sono fermato e sono tornato indietro a darle un euro.
Dopo qualche centinaio di metri mi fermo in un bar a bere un thè. Mentre sono seduto un nero che si avvicina ai tavolini per chiedere l'elemosina. Penso: "Ho già dato". Lui viene da me e gli dico che mi spiace ma non posso dargli. Lui mi risponde: "Non voglio soldi. Ho fame. Dammi del cibo". Mi fermo interiormente. Comprendo che, come tante volte è successo in questi mesi, è la Vita stessa a parlarmi, e a volere che faccia qualcosa perchè mi sta insegnando.
Così mi alzo ed entro nel bar con lui. Sono imbarazzato perchè mi sento addosso gli occhi di tutti con la loro disapprovazione. Dico a lui: "ti prendo del pane" e mi risponde: "No, voglio la pizza". Cedo di nuovo interiormente e mi avvicino al bancone della pizza. Lui sceglie il pezzo più grande e più farcito. Dico alla barista: "lo incarti, lo portiamo via" perchè non vedo l'ora di uscire da quel bar. Lui dice: "No, la mangio qui" e così faccio scaldare la pizza, sempre dopo un altro cedimento interiore.
Mentre la pizza si scalda, pago alla cassa, lo saluto, e torno al mio tavolino e al mio the. 
Lui mangia, e poi passa a salutarmi e a ringraziarmi, e se ne va.

Io lo osservo, e nel sentirmi bene per aver fatto una cosa buona, mi si stringe il cuore. Potevo fare di più. Potevo stare con lui al bancone mentre mangiava, invece che andarmene via per tenerlo lontano. Potevo chiedergli come si chiamava, da dove veniva, se aveva un lavoro, una famiglia. Ho anche io una famiglia e so cosa vuol dire sentirsi addosso la responsabilità di averla sulle spalle.

In parole semplici, potevo mescolarmi con lui; farmi toccare da un'umanità semplice, povera e comune. Potevo per un attimo sentirmi veramente e profondamente uguale a lui, due uomini che parlano di vita e condividono ciò che hanno. Potevo annullare quella separazione che fa di me un uomo benestante e lui un povero disgraziato. Davvero, potevo sentirmi uno come tanti, uguale agli altri, ordinario come tutti.
Non ci sono riuscito. Il cuore non era aperto abbastanza. Ma so che la vita non ci passerà sopra., non mi farà sconti. Tornerà a bussare alla porta, ancora e ancora, finchè non l'aprirò del tutto.

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