Non cerco più l'Assoluto,
non guardo più fisso in Cielo,
non cerco più riparo nel Silenzio,
non tengo più gli occhi chiusi.
Per anni sono rimasto su un piedistallo, non toccato dal mondo e dai suoi movimenti umani.
Ora sono sceso giù, sulla terra, nella mia umanità.
Gli occhi sono aperti, guardo intorno a me, guardo me, nella mia semplice umanità.
Mi sveglio la mattina e non chiedo più di vivere una giornata felice e serena. Chiedo di vivere la mia giornata, quella che verrà, con le sue luci e le sue ombre.
E così vivo. Resto presente a me stesso e a ciò che accade dentro e fuori. Osservo i miei piccoli e grandi movimenti umani; le paure, le invidie, la rabbia, la tristezza, la gioia, l'amore...
Resto presente a tutto ciò che appare. Cerco di guardarlo con amore, con compassione, consapevole che sono anche questo, che questo non è sbagliato, non è da curare o da guarire.
Non cerco più di cambiare, di essere migliore. Sto in ciò che sono, dove anche i limiti e le piccolezze sono visti e accolti con amore.
Non è sempre facile farlo. Anzi... spesso mi sento contrarre dentro, vedo come mi chiudo, come mi ritiro, come mi separo e mi difendo. Ma, diversamente dal passato dove fuggivo sul mio piedistallo, ora sto qui, di fronte a ciò che mi arriva, e me la vedo da solo, con me stesso. Me la vedo fin quando c'è da vedere, fin quando la Vita è soddisfatta e torna a sorridermi benevola.
Sto imparando che i temporali passano, e che anche quando sono al culmine, dietro c'è sempre il sole che risplende indifferente.
Sto imparando a conoscere la mia umanità. Ho perso le ali e con esse il desiderio di toccare il Sole come Icaro. Ora tocco me stesso, tocco la persona che incontro, tocco un fiore come un secchiello di terra, e mi lascio toccare, o almeno ci provo, da ciò che arriva dalla Vita.
Cado e mi riazo, cado e mi rialzo ogni giorno, più volte. E imparo.
Imparo a stare con me stesso, in quella solitudine che è di tutti, anime che fanno la loro strada, che inciampano, cadono e si rialzano. Mi prendo momenti durante il giorno in cui sto da solo con me stesso. Faccio una passeggiata, oppure mi siedo su un muretto, e sto fermo lì, in ascolto di me, e mi vedo ciò che mi devo vedere, senza chiedere sconti o favori.
E così spesso la Vita mi sorprende, perchè dopo un momento delicato e difficile arriva un'apertura del cuore, una gioia commovente, e tanta, tanta gratitudine.
Ringrazio la Vita per avermi portato giù. Ringrazio quest'Anima che ha scelto di rompere l'illusione per essere più vera e autentica. Ringrazio me stesso perchè sto qui nonostante tutto.
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