Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

21 ottobre 2014

Il tocco dell'Essere - un'esperienza di Illuminazione.

"Un giorno, di sera, verso la fine della scuola, ero da solo, fuori, a passeggiare e sentii gli uccelli intonare quel pieno ed armonioso canto che è possibile sentire, in quel determinato periodo dell'anno, all'alba e al tramonto. Ricordo ancora la forte sensazione di sorpresa con cui il suono irruppe nelle mie orecchie. Mi sembrò di non aver mai udito gli uccelli cantare prima di allora e mi chiesi stupito se cantavano così tutto l'anno ed io non l'avevo mai notato. 
 Proseguendo, arrivai vicino ad alcune piante di biancospino in piena fioritura e di nuovo pensai che non avevo mai visto una cosa così bella e non avevo mai sperimentato una tale dolcezza prima di allora. 
 Poi arrivai dove si vedeva il sole tramontare sui campi di grano. Improvvisamente un'allodola si alzò da terra vicino all'albero accanto al quale mi trovato, riversò il suo canto sulla mia testa e poi scese a riposarsi, sempre cantando. Infine, tutto divenne silenzioso, mentre il tramonto sbiadiva ed il velo dell'oscurità cominciava a coprire la terra. 
Ricordo ancora il senso di timore reverenziale che si impossessò di me. Sentii il bisogno di inginocchiarmi a terra, come in presenza di un angelo; e a stento osavo alzare gli occhi al cielo, perchè avevo l'impressione che non ci fosse altro che un sottile velo di fronte al volto di Dio.
Sentii un senso di Presenza in tutte le forme della natura e gradualmente compresi che quella era l'Essere infinito ed eterno, della cui bellezza tutte le forme della natura sono solo un riflessio transitorio.
E tutto questo non è stato per me tanto una scoperta, quanto un riconoscimento. Mi sono accorto che stavo vagando in un paese lontano e sono ritornato a casa; che ero morto e sono tornato in vita; che mi ero perduto e sono stato ritrovato." (Il Tocco dell'Essere - E. e A. Giorgetti)

2 commenti:

Paola ha detto...

Grazie per la citazione Giacomo, molto bella!
Ho trovato molto interessante la riflessione finale dove l’autore dice
”e tutto questo non è stato per me tanto una scoperta, quanto un riconoscimento”.
Ciò fa pensare che non è stata trascendenza, un uscire fuori da sé, ma piuttosto un entrare dentro di sé, e ritrovare se stesso (“sono ritornato a casa; …sono tornato in vita; …sono stato ritrovato”) , entrando in contatto con la sua essenza pre-concepita e inconscia, l’Assoluto che abita in noi, “riflesso dell’Essere infinito ed eterno”.
La grandiosità esterna ri-conosciuta .. quindi già nota in precedenza, non qualcosa di estraneo a me che incontro per la prima volta, ma qualcosa che è già parte di me!
Illuminazione allora può essere intesa come consapevolezza di sè, attraverso il contatto con l’essenza profonda e inconscia che ci abita; un risveglio!
Per questo essa non può esaurirsi in un istante. Quando arriva, dura una vita.. perché il risveglio fa fare un salto qualitativo, quantico. Cambia il nostro sguardo verso le cose, guardare ora significa vedere, al di la dell’apparenza, fino a scorgere “l'Essere infinito ed eterno, della cui bellezza tutte le forme della natura sono solo un riflesso transitorio”.. Da un livello di superficie si passa ad un livello più profondo, interno; dall'esteriorità si passa all'interiorità, dall’attaccamento e quindi dalle dipendenze che da esso scaturiscono, si passa all'autonomia e alla libertà.

Giacomo Bo ha detto...

Esatto, brava, hai colto in pieno l'essenza dell'Illuminazione.
Per molto tempo l'uomo ha vissuto una divinità esterna, ma ciò non corrisponde con l'esperienza diretta di questo Assoluto che non è diverso o separato da noi. Noi siamo questo Assoluto. E' solo che stiamo sognando di essere un piccolo 'io', ed è per questo che il nome Buddha vuol dire semplicemente 'risvegliato'.