C'è un senso di te che non è il piccolo io che ti fa sentire una persona.
Questo 'io' è un'illusione del sistema nervoso, una barriera tra noi e il mondo, tra noi e l'altro, per difenderci e non farci ferire.
Quell'io è un computer logico e razionale che ci tiene lontani dal cuore, lontani dalla verità di chi siamo veramente.
Ci tiene fermi nelle paure, nei dubbi, nei calcoli ponderati, nella sicurezza illusoria di un conto in banca... e ci stacca dalla vita, dalla vera vita, dal profumo di un fiore, dagli occhi di un bambino, dal dolore di una perdita.
Ci tiene sempre un passo indietro, così non viviamo veramente. Eppure un 'sentire' riesce sempre ad insinuarsi tra le difese dell'Io, quel sentire che la vita è lì, ad un passo, e con un po' di coraggio possiamo coglierla, afferrarla, sentirla tutta.
Cosa aspettiamo? Rimaniamo fermi nelle nostre paure mentre il sole sorge e ci chiama...
Come andare oltre l'io? Con una scelta di cuore, come quando ci si butta per un bacio proibito.
E allora la prigione si apre e ci ritroviamo in un senso di noi molto più ampio, come un respiro che non finisce mai. Un senso di essere infinito e senza qualità, totale e completo. E allora siamo liberi.
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