Viviamo la vita in superficie. Non sapendo chi siamo veramente ci ritroviamo a vivere una vita che non abbiamo scelto, che è frutto di compromessi, che abbiamo comprato dalla società, come un pacchetto vacanze. Una vita che non sentiamo nostra.
Queste sono vite troppo veloci, troppo piene di stimoli, di distrazioni. Corriamo, ma dove? Ovunque intorno a noi ci sono segnali che dobbiamo rallentare, fermarci un attimo e assaporare il silenzio, ma li ignoriamo e continuiamo a correre, fin quando un giorno arriva il capolinea, quando sentiamo di non aver ottenuto nulla, di non aver costruito qualcosa di vero e di durevole. Ci ritroviamo con le mani vuote e ci chiediamo: "Come è stato possibile?".
E' perchè non sappiamo chi siamo, e di conseguenza non conosciamo la nostra vita, quella che dovremmo vivere per sentirci veri, pieni, appagati.
C'è sempre tempo per fermarsi, basta volerlo. Occorre coraggio perchè se si rallenta molte cose scompariranno, molte apparenti sicurezze, molti piaceri illusori. Il silenzio non è godimento dei sensi, ma pace della mente e dello spirito.
Ecco un uomo che ha saputo fermarsi:
"Ognuno può inventare la sua vita. Ci vuole coraggio, determinazione, e un senso di sé che non sia quello piccino della carriera e dei soldi; che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutta qui intorno a noi.
Vorrei che il mio messaggio fosse un inno alla diversità, alla possibilità di essere quello che vuoi. Fare una vita, una vita. Una vera vita in cui sei tu. Una vita in cui ti riconosci."
Il tuo messaggio è arrivato caro Tiziano.
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