Quando incontriamo qualcosa che il nostro cervello interpreta come minaccia o pericolo per la sopravvivenza, resistiamo e ci opponiamo. Esercitiamo cioè una forza contraria per impedire che questa cosa giunga fino a noi. Lo facciamo inconsapevolmente, come quando ritiriamo la mano da una stufa rovente, e consapevolmente, quando mettiamo in atto strategie per massimizzare il nostro personale guadagno.
Così facendo, ci identifichiamo nella sopravvivenza del corpo-mente, dimenticando che ciò che siamo veramente non ha bisogno di sopravvivere perchè è al di là del tempo e dello spazio. Riduciamo la nostra consapevolezza a tal punto da vivere gli altri come minaccia e mettiamo in atto comportamento egoistici dove per guadagnare sottraiamo ad altri, senza renderci conto che questa matematica ha sempre come somma zero, e sommando poi gli zero non si ottiene comunque nulla. Rimaniamo sempre soli con noi stessi.
La Vita sparge semi al vento, ma ogni seme è legato alla medesima vita che è in ognuno di essi. Così, tutti noi siamo sostenuti da un'unica forza che è alla base dell'intero Universo. Questa forza è impersonale, non guarda al singolo ma al Tutto, ed è sommando proprio questi singoli che si ottiene il Tutto. E' una matematica diversa, dove l'insieme (e non il singolo) conduce all'infinito.
Dove inizia questa matematica? Dal lasciare andare la propria singolarità. Dallo smettere di occuparsi di se stessi come singoli e iniziare a concepire l'insieme. Il primo insieme è io e l'altro, la relazione assoluta tra due individui dove 1+1 non fa 2, dove due singoli danno un insieme infinito. Da questa prima relazione si può abbracciare l'umanità, e poi l'universo intero. Quando cadono i confini nulla è più separato e la somma è infinita.
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