Il termine 'persona' ha diverse origini ma sempre lo stesso significato: nell'antica Grecia 'prosopon' era la maschera che l'attore indossava e gli consentiva di interpretare un personaggio. In etrusco 'φersu' che nelle iscrizioni tombali riportate in questa lingua indica "personaggi mascherati" ed infine in latino, personare, (per-sonare: parlare attraverso). Ciò spiegherebbe perché il termine persona indicasse in origine la maschera utilizzata dagli attori teatrali, che serviva a dare all'attore le sembianze del personaggio che interpretava, ma anche a permettere alla sua voce di andare sufficientemente lontano per essere udita dagli spettatori.
Persona è quindi una maschera, un finto volto che ci mettiamo per interagire con il mondo e con gli altri. Pirandello nella sua famosa opera Uno, nessuno, centomila sosteneva che mettiamo centinaia di maschere ma che non siamo nessuna di queste. A forza di mettere falsi volti non siamo più in grado di riconoscere il nostro vero e unico volto.
Ciò che noi siamo veramente è totalmente al di là di ogni maschera o identità. Non ha nulla a che fare con questa personalità. La personalità è un abito che può piacere o meno, può essere compresa, analizzata, migliorata, ma rimane sempre una finzione e oltre un certo punto, il tempo speso per essa è tempo perso.
Dedichiamoci a scoprire chi siamo veramente. Questa è un'esperienza reale, non un mito, e si sperimenta nel momento in cui si inizia a chiedersi "Chi sono Io?" e a non credere a tutte le risposte che emergono. Finché emergono risposte non apparirà la nostra vera identità. Essa è coperta da tutte queste false identificazioni. "Chi sono Io" è un processo di scoperta, un lungo viaggio dentro se stessi per togliere tutte queste maschere, e ad un certo punto il vero volto appare. Un attimo folgorante, un'illuminazione improvvisa, e la consapevolezza realizza ciò che siamo sempre stati e che saremo sempre. Le personalità vanno e vengono. Noi rimaniamo sempre.
2 commenti:
Caro Giacomo,
mentre leggevo questo post, riflettevo su di un'ulteriore significato del termine 'persona' che trova un perfetto riferimento alla citata opera di Pirandello. Nell'attuale lingua Francese infatti, il termine assume due diversi significati apparentemente opposti, ma al tempo stesso straordinariamente correlati e complementari tra loro. Mi riferisco al fatto che nella cultura Francese il termine (personne), oltre a significare 'persona', ha come secondo significato 'nessuno'. Viene da chiedersi: curiosa coincidenza o singolare testimonianza di arcaiche conoscenze giunte fino a noi, racchiuse tra le 'pieghe' etimoligiche delle parole?
Un abbraccio affettuoso,
Luigi
Caro Luigi,
grande il tuo commento! E' vero, nella lingua Francese 'persona' vuol dire anche nessuno... molto interessante.
Personalmente sono più che convinto che le parole nascondano dietro dei significati più profondi che il mondo di oggi ha perso perchè si tende a vivere sulla superficie. Gli antichi quando davano il nome a qualcosa cercavano di rendere il suo significato più ampio e più aderente possibile alla realtà.
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