Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

05 aprile 2012

Io voglio essere

Noi vogliamo essere. E' una spinta, una volontà, e un interferenza a come le cose sono. Pensiamo che senza questo volere il mondo non potrebbe funzionare, ma il mondo va avanti da sé. La gente vuole essere qualcosa o qualcuno, e così rimane bloccata in modelli che sono catene di concetti. Per sostenere questo 'Io sono' si compiono le varie attività e si mantiene viva la mente. Sorgono interrogativi su ciò che è buono e ciò che è cattivo, circa il fare scelte tra l'accettazione e il rifiuto. E' tutto un gran movimento mentale, e tutto avviene per la necessità di voler essere, di sostenere questo essere.
Invece, l'essere già è e non ha bisogno di sostegno. Noi semplicemente siamo, al di là del mondo, del tempo e dello spazio. Non abbiamo bisogno di 'spingere' con la volontà.
Possiamo essere semplicemente noi stessi e lasciare che le cose seguano. In questo stato le cose accadono spontaneamente e non si presenta il problema di scelta o di rifiuto. Le azioni non vengono pianificate, ma semplicemente accadono.
Spingere non serve a nulla. Crea solo un'Io' che poi rivendica la proprietà delle azioni, e mette in moto il mondo delle identità mentali. Questo 'Io' è illusorio e viene sempre dopo che l'azione è già avvenuta, per cui ogni tentativo di assumersene la responsabilità è vano.

Un missionario viveva con una tribù di Zulù in Africa e vedeva che ogni giorno quando questi tornavano dal lavoro dei campi si mettevano seduti vicino alle loro case e rimanevano così per lungo tempo, immobili.
Curioso chiese ad uno di loro: "Ma cosa stai facendo?" e questo rispose: "Vivo".
Come è inutile spingere le onde del mare, così è vano spingere fuori questo 'Io' a voler essere.
 Il mondo accade, è sempre accaduto e accadrà sempre.

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