La mente separa. L'io è quella linea di confine che definisce un 'me' da questa parte e un 'non-me' dall'altra. Poi giudica: questo 'me' e buono, giusto, innocente, mentre il 'non-me' è cattivo, ingiusto e colpevole.
In nome di ciò che è buono e giusto giustifichiamo le nostre azioni, anche le più tremende. Dietro ad ogni conflitto o guerra - non importa quanti morti ci saranno - c'è sempre l'Io che si giudica buono e giusto, e giudica l'altro Io come cattivo e colpevole. Giustizia, Bontà e Innocenza dovrebbero essere scritte in minuscolo perchè sono interpretazioni personali, punti di vista limitati da un Io minuscolo che si erge giudice al posto di Dio. Esso ritiene nel suo delirio di saper fare meglio.
Esiste un piano di coscienza che è al di là del bene e del male, al di là del giudizio stesso. Ogni cosa accade così come deve accadere, ed è perfetta così. Il bene e il male svaniscono di fronte a questa coscienza che è in armonia con l'Assoluto. Nei vangeli (Matteo 5, 45) si legge: "Dio fa piovere sui giusti e sugli ingiusti e fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi". Dio è al di là del giudizio.
Anche noi possiamo essere al di là del giudizio, quando smettiamo di dividere il mondo in due parti, in mille parti, e lo vediamo unitario, dove ogni aspetto convive in armonia con gli altri.
Possiamo esercitarci: ci sediamo su una panchina e osserviamo la gente intorno, gli avvenimenti, tutto quanto, e ad ogni cosa diciamo: "SI" senza aggiungere altro. Accettiamo tutto così com'è, come ci appare, senza volerlo diverso, senza resistere a come è. Respiriamo profondamente e diciamo "SI".
"SI" è l'unica parola che l'Anima riconosce perchè è la sua vera natura.
Nessun commento:
Posta un commento