Capita a tutti di svegliarsi la mattina e di sentirsi giù. Ci si sente svogliati, tristi, negativi... non c'è un motivo particolare, ma non si riesce a cambiare la situazione.
Cosa è successo? Siamo stati presi da uno stato mentale/fisico. Appena svegli ci siamo identificati con esso senza nemmeno accorgercene, e ora lo scambiamo per noi stessi. Diciamo interiormente: "Questo sono io".
In realtà, probabilmente è il corpo che è in carenza di qualche sostanza, oppure la mente che sta ripercorrendo qualcosa del passato facendo riaffiorare le stesse sensazioni. Comunque sia, ci identifichiamo con questo stato mentale; ci mettiamo la maschera e da quel momento interpretiamo quel personaggio.
Quanto durerà? Fin quando la storia di quel personaggio finisce. Se rimaniamo inconsapevoli non abbiamo possibilità di uscire da quella storia prima della conclusione. Ci possiamo anche provare, dandoci una 'sferzata' di qualche tipo, magari con l'aiuto di un caffé o una sigaretta, ma appena finisce l'effetto chimico, ricadiamo nello stato mentale iniziale.
Presi da questo stato, viviamo di conseguenza la giornata. Trovando continue conferme precipitiamo sempre più in quel vortice.
Come uscirne? In due passi: primo, cogliere il soggetto che sta vivendo tutto ciò. Quell'io che dice: "Io sono questo", e poi lasciarlo andare, abbandonarlo a se stesso, consapevoli che questo non siamo noi, ma solo uno stato psicofisico.
Questo io mentale è semplicemente un'inezia, appena un tocco. Un momento continuo, e focalizzando l'attenzione su quel momento, esso viene trasceso, liberando l'energia imbrigliata e riportandoci immediatamente a noi stessi, a quel sé che non è la mente né il corpo, e che non viene toccato da questi.
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