Il mondo appare come proiezione del sé, a sua immagine e somiglianza. A noi sembra che le cose e le persone abbiamo qualità loro proprie, ma sono solo proiezioni del nostro sé. Una persona appare buona o cattiva, simpatica o antipatica, ma questi sono giudizi che provengono dal proprio sé e non una qualità della persona stessa.
Senza il sé il mondo così come ci appare cessa di esistere.
Cosa rimane? La Realtà, così come è, senza giudizi o considerazioni. Un fluire continuo, senza sforzo, senza dolore, in completo silenzio e in piena beatitudine.
Come conseguire questo stato? Iniziando a cogliere il sé, l'Io che sta dietro ad ogni percezione, ogni azione, ogni pensiero. Occorre fermare il movimento verso l'esterno, quando attraverso i sensi usciamo fuori nel mondo. Veniamo presi dalla manifestazione e perdiamo la consapevolezza di noi, del soggetto che sta sperimentando.
Occorre rimanere in quel principio dinamico a causa del quale ogni cosa è, viene ad esistere. Quando osservo un oggetto, rimango in colui che osserva e non cado invece dentro l'oggetto stesso. Quando ascolto, parlo, mangio, tocco, amo, soffro... rimango sempre nel soggetto di queste esperienze. Rimango semplicemente lì, senza desideri o resistenze. Rimanendo lì il mondo piano piano si riassorbe in me e appare la Realtà così com'è, senza proiezioni. Tutto diventa estremamente semplice, un fluire continuo senza tempo.
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