La funzione principale dell'Io è di occuparsi di se stesso. Con la convinzione che è nato e che prima o poi morirà, si occupa continuamente della propria sopravvivenza.
Esiste una sopravvivenza biologica ed una psicologica. Il corpo deve mangiare per sopravvivere, ma arrivare a 150 kg è una psicosi. Allo stesso modo, il denaro serve per vivere, ma accumularne enormi quantità e non averne mai abbastanza è di nuovo psicosi.
L'Io non può mai garantire la completa sicurezza ed è per questo che non è mai pago, mai soddisfatto dei risultati raggiunti e continua ad accumulare. Non vede la contraddizione: la morte arriverà comunque, quindi tutti questi sforzi per sopravvivere sempre meglio sono vani. La psicosi nasce dal fatto che per quanto accumuli, l'io alla fine scomparirà, e tutto ciò che ha raccolto non gli servirà più a nulla.
Se comprendiamo questo possiamo tornare ad un livello di sopravvivenza e di esistenza biologica, e liberare grandi risorse per trovare il vero senso della vita e di noi stessi. Invece che essere tutto il tempo impegnati a sopravvivere, possiamo vivere pienamente, cogliendo la dimensione spirituale dell'esistenza.
Nisargadatta dice: "Che il mondo illusorio si prenda cura di se stesso. Tu devi scoprire chi sei". Lasciamo quindi il corpo, la mente e l'io ad occuparsi delle esigenze di base e rivolgiamo la nostra attenzione a conoscere la sorgente, quel principio che sta prima di ogni cosa.
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