Un bambino piccolo quando guarda qualcosa semplicemente osserva, e si riempie di ciò che sta guardando.
L'adulto invece riflette, valuta, fa considerazioni, commenta, giudica... ossia, interpone un processo mentale che lo separa dall'esperienza.
Il bambino è tutt'uno con ciò che sperimenta. Non c'è separazione, non c'è uno che osserva e qualcosa che viene osservata. Nell'adulto invece c'è qualcuno che si rende conto di ciò che sta osservando e che avvia tutta una serie di processi mentali.
Chi è questo conoscitore? Com'è fatto? Da dove viene? Non abbiamo risposte, perchè non lo abbiamo mai investigato. Lo diamo sempre per scontato e così rimane sulla sfondo, invisibile.
Sappiamo che ci siamo ma non sappiamo chi siamo.
Forse è tempo che ci voltiamo ad osservare questo conoscitore, questa coscienza che percepisce il mondo. Scopriremo una cosa straordinaria: la sua illusorietà, la sua inconsistenza.
Siamo abituati a conoscere attraverso il conoscitore, la coscienza, ma possiamo conoscere anche senza di essa: possiamo sperimentare direttamente. Osservate il mondo e lasciate andare ogni pensiero, ogni valutazione, ogni sensazione. Rimanete semplicemente lì ad osservare, e ad un certo punto c'è solo osservazione, senza coscienza, senza scopi. Pura meditazione.
Allora, come i bambini, sarete riempiti di una gioia cristallina, di una pienezza completa, e vi sentirete finalmente leggeri.
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