"La prima cosa che devi fare appena sveglio è meditare su questa coscienza 'Io sono'; adora questa coscienza per un po' di tempo prima di iniziare le tue attività quotidiane" (Nisargadatta Maharaj).
E' un pensiero potente. Significa prendere contatto con la propria dimensione spirituale, e ciò darà un senso completamente diverso alla giornata.
Sarete più centrati, più lucidi, più voi stessi, meno inclini a seguire la mente e i suoi desideri, e meno ancora gli stimoli che giungono dall'esterno. Una nave con il timone segue la sua rotta, così voi seguirete la coscienza 'Io sono' che è la porta che conduce alla vostra vera natura.
Ogni stimolo, percezione, sensazione non è altro che un impulso bio-chimico-elettrico del sistema nervoso; come i cavi telefonici collegano tutti e permettono di sentire ciò che vive una persona distante, così i nervi e i neurotrasmettitori fanno sentire cosa prova una mano che tocca un oggetto, un occhio che vede, un palato che gusta. Ma tutto ciò non siamo noi. E' la chimica, la biologia, l'elettromagnetismo del corpo fisico con il quale ci identifichiamo perchè non abbiamo consapevolezza della nostra vera natura.
Ecco che iniziare la giornata portando prima l'attenzione su di noi, su quella presenza che è dietro ad ogni cosa, quel 'Chi sono io' che sperimenta l'esistenza, significa rimanere meno coinvolti con la manifestazione, meno confusi, meno distratti. Appena svegli chiedetevi: "Chi sono Io?", "Chi percepisce queste sensazioni di risveglio?".
Questo meditare sul Sé conduce alla rivelazione del mistero, alla scoperta della propria vera natura. Questa si rivelerà all'improvviso mentre siamo concentrati sul chi sono io.
Nisargadatta conclude: "E la sera, prima di addormentarti, dimora ancora in quella coscienza 'Io sono'. Sii devoto a quella e va a dormire con questo stato d'animo".
Stupendo! Iniziare e concludere così la giornata significa rimanere sempre sulla Via, e progredire avanti verso casa.
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