Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

30 settembre 2011

La Forza Vitale

Chi muove tutto quanto?
Aristotele si interrogava vedendo che tutto era mosso da qualcosa, per cui dedusse che vi fosse qualco'altro che muoveva tutto ma che non era mosso da nessuno, e lo chiamò 'Motore Immobile', la causa prima che non è causata da nulla.
Come lui, i grandi filosofi e saggi dell'umanità hanno sempre convenuto che esiste qualcosa che agisce dietro a tutto ciò che appare. I religiosi lo chiamano Dio, gli scienziati energia cosmica. Io la definisco Forza Vitale.
Basta osservare la natura. Chi dice ai fiori di sbocciare? Chi alle api di costruire l'alveare? Chi fa mettere le foglie agli alberi? Esiste qualcosa che sta alla base di tutto e che da vita alla materia inerme e la governa secondo un ordine a noi sconosciuto.
Anche l'essere umano è guidato da questa forza. Chi fa battere il cuore?
Però l'uomo non ha questa percezione. Al contrario, è convinto di essere lui ad agire e a muovere ciò che lo circonda. Per ogni azione, ci attribuiamo il merito o la colpa, o più semplicemente la responsabilità. Ci sentiamo responsabili delle nostre azioni perchè abbiamo la precisa sensazione di essere noi a metterle in moto.
Abbiamo la sensazione di vivere la nostra vita, di andare a lavorare, di avere delle idee brillanti, di commettere degli errori, di amare, di morire... ma ciò che avviene veramente è che è la forza vitale che agisce. E' lei il principio agente che fa muovere tutto. Noi ci attribuiamo una paternità che non è nostra. L'Io, per definizione, ama farsi carico di ciò che avviene dicendo: "L'ho fatto io!", ma non è così. L'illusione è molto forte, tanto che l'idea che non siamo noi ad agire è frastornante, ma è la pura verità. L'Io giunge sempre dopo che l'azione è già avvenuta. La forza vitale compie l'azione e poi arriviamo noi dicendo: "Sono stato io". La verità è che l'Io è un semplice testimone; si rende conto dell'azione compiuta dalla forza vitale, ma non interferisce, semplicemente testimonia.
Meditazione: seduti ad occhi chiusi, rimanete fermi e provate ad essere semplici testimoni di ciò che sta accadendo in quel momento. Non attribuitevi nessuna paternità, ma solo testimoniate. Così facendo, lasciate andare ogni pensiero, ogni esperienza, ogni cosa che accade dopo che è giunto l'Io. Rimarrete sempre più assorbiti in una 'quiete' che non ha parole ma che riconoscerete perchè è la strada che vi conduce a casa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una volta dissi di mio figlio piccolino "l'ho fatto io".Giustamente
una vecchia saggia signora mi rispose" Cosa vuoi aver fatto tu se non saresti stato capace di creare nemmeno un capello" Realizzai allora che noi siamo solo testimoni dell'agire di una "altra Volontà".