Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

06 ottobre 2011

Meditare sul Chi sono Io

Considero questa meditazione una delle forme più raffinate di ricerca interiore. Inizia con il divenire consapevoli di se stessi, del soggetto che vive l'esperienza, che percepisce, che pensa. Questo soggetto rimane di solito nascosto in secondo piano perchè viene dato per scontato. E' ovvio che sono io che cammino, che rido, che penso... ma proprio perchè scontato, non viene mai investigato.
Chi è questo io? Da dove viene?
Più precisamente, è la sensazione di se stessi, quel senso che ci siamo, che siamo qui e osserviamo ciò che accade. E' l'increspatura sul movimento spontaneo della vita. Le cose accadono ma l'Io le ferma per osservarle, giudicarle, modificarle. Questo 'Io' non fa parte dell'esperienza, perchè viene creato dal sistema nervoso per indagare su quanto sta accadendo. E' un 'di più', un qualcosa che si aggiunge sul naturale corso degli eventi. E' come il bigliettaio del tram, che controlla i passeggeri ma che non è determinante per il viaggio.
L'Io non è determinante per la vita. La vita può accadere (e accade) senza di esso. Anzi, con l'Io tutto tende a complicarsi.
Meditare sul chi sono Io significa divenire consapevoli di questa sovrastruttura, di questa 'presenza' che ferma l'esperienza per indagarla, comprenderla, modificarla e così via.
Il secondo passo, il più difficile, consiste nel lasciare andare questo Io. Consapevoli della sua inutilità, si sceglie di abbandonarlo, per vivere l'esperienza in modo diretto, senza filtri. E quando scompare, quando noi scompariamo, appare la totalità dell'esperienza, il Tutto indiviso e assoluto, l'esperienza trascendente.
Nella vita di tutti i giorni provate a tenere una parte della vostra consapevolezza su chi siete mentre vivete un'esperienza; qualunque esperienza incontriate, provate ad accettarla semplicemente, non cercate di fermarla, di comprenderla, di alterarla; accettatela come viene. Quando ad esempio mangiate un cibo, non dite: "Che buono!" ma semplicemente siate lì a mangiarlo, senza pensieri. Allora, quell'esperienza diviene totale, completa, perfetta così com'è, e una grande gioia riempie il vostro cuore perchè riconoscete in essa la vostra vera natura.

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