Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

19 marzo 2018

Onorare me stesso

In questi giorni sto scoprendo una 'qualità' di me che - paradossalmente - non ho mai vissuto: onorare me stesso.
Ho sempre considerato questo un egoismo, un occuparsi delle proprie impressioni, e per paura di questo ho sempre cercato di rinunciare a questo 'me', di metterlo in secondo piano, di sacrificarlo in nome di ideali più grandi.

In parole semplici: non mi sono mai ascoltato veramente.
L'ho fatto anche per meccanismi e condizionamenti acquisiti; ho rinunciato a me stesso per paura di non essere approvato, per non far soffrire l'altro, per non rovinare l'immagine di me che do al mondo di bravo uomo, padre, marito, figlio, amante e così via.
Spesso ho fatto cose che non sentivo, ma nemmeno mi prendevo la briga di vedere cosa sentissi veramente. Le facevo per accontentare l'altro e il mondo. Ho seguito binari non miei, rinunciando al sentirmi soddisfatto o felice. Ho fatto tanti compromessi con me stesso e così facendo ho perso la capacitgà di sentirmi veramente e in modo autentico.
Di nuovo, in parole semplici, ho smesso di sentirmi tanto tempo fa...

E poi la Vita con un lungo giro mi ha portato proprio qui. Mi ha portato a sentire dentro un 'vuoto' che non ha nulla di spirituale; è la mancanza di me, di quella voce profonda che è la mia vera guida. E questo l'ho sentito attraverso un dolore fortissimo e atroce, un dolore che testimonia quanto ho tradito me stesso.
In tutti questi anni ho coperto questa mancanza con la relazione con l'altro. Ho chiesto all'altro, in tante forme, di coprire questo buco. Ho chiesto di amarmi fondamentalmente, perchè non mi amavo io. Gli ho chiesto di essere lì dove invece dovevo esserci io. E lo fatto pagando un prezzo altissimo perchè ho negato me stesso, ciò che sentivo, purchè l'altro coprisse quel buco.

In questi giorni sto prendendo consapevolezza di tutto questo, e via via scopro un essere con me stesso che non ho mai vissuto. Scopro l'ascoltarmi, il sentirmi presente a me stesso, lo stare lì con me il prendermi il mio spazio, e comprendo come tutto deve partire da questo. Non importa se il mondo non sarà d'accordo, se sarà deluso, se mi volterà le spalle. Sono io che non voglio più voltare le spalle a me stesso. Desidero amare partendo da questa pienezza e non da un vuoto che deve essere riempito. Desidero essere totale nella mia esperienza, essere presente dove sono invece che fuggire nel mondo immaginario.
Quando colmo questo vuoto con me stesso, non ho bisogno di altro e giungo ad un 'dare' che è una richezza condivisa con l'altro, non una richiesta.
Allora, e solo allora, sono libero e anche l'altro è libero. Ognuno ha la sua strada e la percorre per se stesso. Ci possiamo accompagnare, sviluppando la vera qualità dell'Amore, ma non ci appoggiamo l'un l'altro, e soprattutto non chiediamo di colmare le nostre mancanze.


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