La realtà che ci appare non è ciò che è realmente, bensì una ricostruzione mentale, un raffinatissimo processo di rappresentazione della mente basata sull'organizzazione di tutti i dati raccolti dai sensi, per mezzo di un'infinità di schemi mentali costruiti durante i primi anni di vita.
Questi schemi mentali altro non sono che risposte di adattamento che il bambino ancora delicato e sensibile mette in atto per affrontare un ambiente per lui difficile.
Così facendo, egli costruisce schemi di interpretazione, modelli mentali che diverranno il fulcro della sua personalità.
Ciò che noi vediamo quindi non è la realtà delle cose, ma una sua ricostruzione, più o meno falsata dagli schemi mentali.
Come è possibile allora vedere la realtà? Rinunciando ad usare gli schemi interpretativi. Come? E' semplice: quando ad esempio state osservando un tramonto, rinunciate a dire: "E' bellissimo!" e rimanete in silenzio, nell'esperienza pura, senza pensieri, giudizi, confronti, valutazioni.
E' una disciplina, perchè la mente per sua natura lavora tutto il tempo per interpretare l'esperienza. E la disciplina consiste nella continua rinuncia a questo processo, per poter 'essere' nell'esperienza. Allora, la realtà apparirà completamente e noi la vivremo totalmente immersi in essa, e sperimenteremo sensazioni straordinarie, ma soprattutto una lucida consapevolezza di ciò che siamo veramente e di ciò che è la realtà.
A lungo andare questa disciplina confina la mente entro certi limiti precisi, e voi sarete liberi di essere, senza più condizionamenti.
Alla fine, giunge ciò che è chiamato 'stato diretto' o 'illuminazione' dove la mente non c'è più e tutto viene percepito in modo diretto, senza processi mentali.
E' un altro modo di vivere, ed è una libertà assoluta.
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