La mattina appena svegli appare subito la sensazione di esserci, di essere noi. E' così automatica e normale che non ci chiediamo mai da dove venga, cosa sia, e soprattutto se sia reale. La prendiamo per vera - noi siamo noi - senza chiederci se sia realmente tale.
Dove siamo quando essa non c'è? Ad esempio nel sonno, o nei primi anni di vita? Eppure ci siamo, ma su un altro piano, sul piano dell'esistenza diretta e fluida, senza questa pseudo identità 'Io' che ferma tutto, che valuta, immagazzina, giudica, pensa, pondera, decide...
La domanda centrale è: questo senso di sé è realmente ciò che siamo?
Ci comportiamo come se fosse così. Ci sentiamo noi, senza dubbio, ma è proprio questo 'noi' ciò che siamo?
Perchè questo senso di presenza non viene mai messo in discussione? Viene dato per scontato, perchè è presente dai primi ricordi, perchè ci specchiamo in esso tutto il tempo e perchè è comune a tutti, così comune che sembra vero.
Ma non lo è. Non lo è perchè è un prodotto del sistema nervoso, un'illusione, un immagine mentale che non ha nulla a che fare con noi. Ciò che siamo veramente non ha nulla a che fare con questa presenza.
E' tempo di disincantarci da questo incantesimo, di scrollarci di dosso questa illusione personale e collettiva.
Come? Cominciate a chiedervi: "Chi sono Io?" ogni qual volta avvertite questo senso di essere presenti. Chiedetevi proprio chi è questa presenza, ma non a livello intellettuale, bensì cercando di 'sentire' questa presenza, di rimanere in essa, di stare fermi lì. Rimanendo così, è come tenere in mano un blocco di ghiaccio. Piano piano si scioglie e scompare. Allora scoprirete la verità di chi siete veramente e vedrete che ciò non ha nulla a che fare con questa individualità illusoria.
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