Chi sono Io?

Chi sono Io?
la via della meditazione e dell'Intensivo di Illuminazione

09 aprile 2018

Incontrati

Incontrati. Non avere paura.
Passiamo vite intere ad evitarci, a non sentire, a guardare da un'altra parte.
E non ci rendiamo conto che tutta la vita è il nostro specchio, che ogni persona che incontriamo, ogni evento che viviamo, ogni cosa che ci si para davanti, siamo noi.
Io sono mio figlio che non vuole fare i compiti, mio padre che mi chiede ansioso 'come va?', la persona che mi prende il parcheggio, la donna di cui mi innamoro, la persona che non voglio incontrare.

In verità mi incontro tutto il tempo, ma non mi riconosco. Mi illudo di un mondo là fuori che in realtà non esiste se non come mia proiezione.
Faccio così perchè essenzialmente ho paura di incontrarmi per davvero. Ho paura di quello che ho dentro, del caos che tento di gestire con tutte le mie forze.
Ho paura dei sentimenti che porto con me, delle ferite, delle vulnerabilità, del dolore ancora non risolto. Ma ho paura anche della luce, dell'amore, dell'apertura e della sensibilità del mio essere.

Eppure arriva un momento in cui la Vita ci chiede, ci spinge, ci urla addosso di incontrarci.
Quel momento arriva per tutti, nessuno escluso. E quando arriva abbiamo la meravigliosa opportunità di conoscere davvero ciò che siamo, togliere la corazza che non ci fa sentire, che ci tiene lontani e separati, e cominciare a sentire veramente, a vivere veramente.

E lì ci incontriamo. Lì vengono a galla parti di noi rimosse da tempo, negate, rifiutate, dimenticate. Lì scopriamo parti di noi che da tempo chiedono di essere viste e accolte.
Sì, accolte con compassione, con amore per noi stessi.
Non siamo sbagliati, non c'è da condannarsi. C'è solo da incontrarsi, prendersi per mano, guardarsi negli occhi, e accogliere, accogliere, accogliere. Non devi fare altro. Non c'è nulla di sbagliato, nulla da correggere, nulla da rimediare. Solo osserva ciò che emerge e accoglilo nel cuore.

C'è un mondo intero dentro di noi che ci chiama. Ci fa paura perchè non lo conosciamo e temiamo che non ce la faremo, ma nessuno soccombe a se stesso. Può essere difficile, lungo e faticoso, ma alla fine ciò che incontriamo è semplicemente la nostra umanità, il nostro essere semplici esseri umani in cammino.
Incontrarci vuol dire diventare uomini e donne; non più bambini innocenti, ma individui maturati e maturi, integri e integrati, completi e totali nel nostro essere.

Nessun commento: